L’introduzione del “lavoro da casa” sta modificando le abitudini degli italiani e potrebbe riflettersi sulle scelte del periodo vacanziero.
Le estati dei lavoratori italiani potrebbero avere un nuovo aspetto nei prossimi anni grazie all’introduzione dello smart working. Il “lavoro da casa”, però, rimane solo uno dei fattori che potrebbe spingere le persone a modificare il proprio periodo di ferie dalle classiche due settimane centrali del mese di agosto.
Nuove policy aziendali, sempre più diffuse, stanno infatti incentivando il benessere ed il riposo dei propri dipendenti con corsi di yoga e molti posti di lavoro stanno sperimentando le cosiddette “ferie libere“: un modello che permette un’estrema flessibilità nello scegliere quando andare in vacanza. In Italia, quindi, si sta riflettendo su “dogmi” molto diffusi come quello che vede le ferie sempre associate al mese di agosto.
“Cambia la concezione di ferie”
“La concezione delle ferie cambia, come cambia il mondo del lavoro“, questo il commento del general manager di Oliver James Italia, Pietro Novelli, società di recruitment per le professioni legate alla tecnologia ed al mondo della finanza. L’introduzione dello smart working sta contribuendo a modificare le abitudini dei dipendenti italiani portandoli a valutare anche il periodo di giugno, di settembre o persino quello invernale.
L’idea che le ferie siano sinonimo del mese di agosto arriva dai tempi dell’impero romano e si è tramandata fino ai giorni nostri. Si tratta di un assunto legato anche anche al fatto che, durante l’estate, i bambini non frequentano la scuola ma, con un mondo lavorativo come questo, sempre più evoluzione, presto non sarà più così.